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Ma io non capisco tutta questa preoccupazione. La soluzione è facile.
Mettiamo un tetto massimo al prezzo dei Lego.
Se funziona per il gas russo, funzionerà a maggior ragione per i Lego, mi spiego?
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L'energia aumenta e fa aumentare tutto, c'è poco da fare. Lego=hobby=spesa secondaria=si taglia se necessario.. Punto e basta. Il mondo ha materie prime limitate, forse non è poi un male se il consumismo rallenta... . -
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Se vi sbrigate a Genova sono indietro nel tempo...
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Quasi Quasi!!
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Sperando che poi in cassa non risulti l'aumento... . -
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vale sempre il prezzo esposto.... -
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A volte hanno problemi a far passare dei prezzi in cassa se non sono esatti, non è una questione di prezzo esposto.
Se in cassa battono l'articolo ed ha un prezzo più alto non te lo vendono a prezzo inferiore secondo me. In altri negozi sì questionando. Negli LCS fanno così; hanno poco potere decisionale i commessi.. -
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Basta fare come me, e il rincaro dei prezzi non si sente per niente . -
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Simo, io non sono un avvocato e frequento poco gli LCS però in generale la mia esperienza è sempre stata quella descritta qui sotto.
Cosa sta scritto nel codice
La risposta la troviamo tanto nel codice civile quanto nel cosiddetto Codice del Consumo (L.206/2005). Il principio è chiaro. Il prezzo esposto rappresenta una tipologia di offerta al pubblico. Non appena l’acquirente prende il prodotto e dimostra la volontà di acquistarlo, accetta implicitamente la condizione offerta. L’accordo sarà concluso quando il venditore prende conoscenza della volontà della controparte. Questo avviene ad esempio quando ci dirigiamo alla cassa per pagare. Questo primo principio si trova nell’articolo 1326 del codice civile sulla conclusione dell’accordo. L’importante è che tutti gli estremi essenziali del contratto siano noti (il prezzo ed il relativo prodotto). Inoltre, la L.206/2005 delinea nel dettaglio come l’indicazione dei prezzi debba avvenire relativamente a formati particolari (prezzo per unità di misura). La pubblicità del prezzo deve essere veritiera, palese e corretta.
A questo punto dovremmo chiederci cosa ci spetta di diritto. La risposta è semplice, anche se ci sono delle eccezioni.
Se il prezzo esposto in negozio è sbagliato massima attenzione perché possiamo godere di questo diritto di cui spesso non usufruiamo
Il consumatore ha il diritto di pagare il prezzo esposto, a nulla valendo le giustificazioni addotte dal venditore. In caso di acquisto ad un prezzo maggiorato, ha diritto ad esperire un’azione per la restituzione della differenza non dovuta. Concretamente si tratterrà di un’ingiunzione di pagamento.. -
.A volte hanno problemi a far passare dei prezzi in cassa se non sono esatti, non è una questione di prezzo esposto.
Se in cassa battono l'articolo ed ha un prezzo più alto non te lo vendono a prezzo inferiore secondo me. In altri negozi sì questionando. Negli LCS fanno così; hanno poco potere decisionale i commessi.
Ho chiesto in negozio, Simo e mi hanno confermato i prezzi, non sapevano nulla di aumenti
però la situazione può cambiare in un attimo.
Edited by Suffocation - 2/9/2022, 19:39. -
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Però nelle foto di Suffo quello è il Toys se non sbaglio, non L'LCS! . -
.Però nelle foto di Suffo quello è il Toys se non sbaglio, non L'LCS!
Toys, infatti.. -
.Basta fare come me, e il rincaro dei prezzi non si sente per niente
Ti sei dato ai furti?. -
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Io sono d'accordo con voi sul fatto che oggi Lego metta in vendita i propri set a prezzi troppo alti, leggo anche che c è gente che per comprare il castello dice dovrà fare rinunce e tagli alle proprie spese lego.
Poi però cambio thread e vedo che ad occhio c è gente che in meno di 3 giorni ha già lasciato un centinaio di euro per copie di una minifigure appena uscita e allora qualcosa non mi torna. O il mondo dei fans di lego e tipo il gruppo degli appassionati BMW ed io allora sono fuori luogo perché abbiamo idee differenti sulle possibilità medie di un appassionato "tipo", e lego fa bene perché sa che c'è ancora molto margine per far spendere, oppure davvero siamo arrivati a livelli di droghe o slot machines in cui uno non può farne a meno e i conti non vuole farli finché non si trova faccia a faccia con la realtà.
Io ho anche altre passioni, e il mio stipendio rientra perfettamente nella media istat dichiarata, e non me la sento di spendere troppo sui Lego, non volendo rinunciare ad altro, ma pure spendendo invece tutto il mio budget extra spese solo sui Lego, non riuscirei comunque ad avvicinarmi a certe spese, e credo di avere un mutuo un auto da pagare la spesa da fare come tre quarti degli italiani, e non neppure figli. Forse la passione Lego per quelli che frequentano questo forum e gruppi vari è una passione per un "élite" come gli appassionati BMW, cui posso dire, senza biasimo (anzi, con un po' d'invidia, e BMW è solo un esempio a caso, potrei dire Mercedes), hanno uno stipendio superiore alla media, oppure per una minoranza senza mutuo o senza figli.
Tanta invidia per loro comunque, perché vorrei anche io avere le stesse collezioni di minifigures o lego, ma ho paura poi di non avere liquidità nel momento del bisogno e mi sento comunque di dover rendere conto alla mia famiglia, o la mia compagna, che, nel momento del bisogno visto che convivo, o di organizzare una vacanza o qualcosa insieme, mi sentirei nel torto ed irrispettoso nel dire che ho speso tutti i miei risparmi in lego o in una qualsiasi altra cosa non necessaria. -
.Simo, io non sono un avvocato e frequento poco gli LCS però in generale la mia esperienza è sempre stata quella descritta qui sotto.
Cosa sta scritto nel codice
La risposta la troviamo tanto nel codice civile quanto nel cosiddetto Codice del Consumo (L.206/2005). Il principio è chiaro. Il prezzo esposto rappresenta una tipologia di offerta al pubblico. Non appena l’acquirente prende il prodotto e dimostra la volontà di acquistarlo, accetta implicitamente la condizione offerta. L’accordo sarà concluso quando il venditore prende conoscenza della volontà della controparte. Questo avviene ad esempio quando ci dirigiamo alla cassa per pagare. Questo primo principio si trova nell’articolo 1326 del codice civile sulla conclusione dell’accordo. L’importante è che tutti gli estremi essenziali del contratto siano noti (il prezzo ed il relativo prodotto). Inoltre, la L.206/2005 delinea nel dettaglio come l’indicazione dei prezzi debba avvenire relativamente a formati particolari (prezzo per unità di misura). La pubblicità del prezzo deve essere veritiera, palese e corretta.
A questo punto dovremmo chiederci cosa ci spetta di diritto. La risposta è semplice, anche se ci sono delle eccezioni.
Se il prezzo esposto in negozio è sbagliato massima attenzione perché possiamo godere di questo diritto di cui spesso non usufruiamo
Il consumatore ha il diritto di pagare il prezzo esposto, a nulla valendo le giustificazioni addotte dal venditore. In caso di acquisto ad un prezzo maggiorato, ha diritto ad esperire un’azione per la restituzione della differenza non dovuta. Concretamente si tratterrà di un’ingiunzione di pagamento.
Conosco pure io le norme da te citate, ma non ho pensato di scendere nel dettaglio normativo perchè credo che nemmeno io da avvocato civilista imbastirei una polemica del genere dentro ad un LCS, mettendo in difficoltà i commessi che sono meri dipendenti.
In altre occasioni, con il titolare del negozio, ci si può impuntare.
Ma io avevo limitato il discordo all'LCS ed ai commessi. Non è un luogo molto elastico.
Appena vedo citati codice civile e del consumo qui dentro a me viene l'orticaria, perdonami.